Il podcasting è in continua crescita, soprattutto in Italia. La cultura dell’audio, infatti, sta assumendo un ruolo sempre più rilevante nel panorama dell’intrattenimento digital perché in grado di soddisfare ascoltatori di ogni età. Basti pensare che, solo nell’ultimo anno, Spotify ha registrato un’espansione del catalogo in lingua italiana dell’89% .
In un periodo storico che ci vede costantemente connessi attraverso i nostri smartphone, sempre più utenti scoprono e ascoltano quotidianamente questa tipologia di contenuti audio mentre svolgono altre attività: dalla guida allo sport, fino alle faccende domestiche. Insomma, una modalità multitasking che si adatta alle caratteristiche della società contemporanea.
E i dati lo dimostrano.
Secondo l’ultimo report Nielsen per Audible, dopo l’exploit dell’anno scorso, nel 2021 gli ascoltatori italiani di podcast sono ulteriormente aumentati del +4%, toccando quota 14,5 milioni, con una durata media di ascolto di circa 40 minuti al giorno ed episodi che durano tra i 15 ai 30 minuti.
Chi sono i maggiori fruitori di podcast in Italia? Naturalmente Millennial e Generazione Z.

Recentemente, il report Culture Next 2021 di Spotify ha rilevato un aumento dell’8% (dal 67% del 2020 al 75% del 2021) tra i giovani ascoltatori. Dai dati – inoltre – è emerso come Millennial e Gen Z si fidino di più dei podcast rispetto ai media tradizionali, come radio e telegiornali, utilizzandoli soprattutto per informarsi su questioni sociali e prendersi una pausa dalla produzione di video delle piattaforme social.
Inoltre, cresce la percentuale di Influencer e di Creator che si cimenta nel podcasting e sono molti a rivolgersi alle nuove generazioni.
Pensiamo, ad esempio, a “SENTI20” di Sofia Viscardi, Irene Graziosi e Lorenzo Luporini, che esplora temi davvero rilevanti per la next gen (dai rapporti sentimentali ai social, dalla vita universitaria al sesso) o a “Tutte le volte che”, il nuovo podcast di Camihawke e Alice Venturi, che racconta tutti gli insegnamenti tratti dalle “prime volte”: dall’università alla convivenza, dall’oroscopo alle figuracce.
Anche “New G” (il primo video podcast lanciato direttamente da Spotify) volge lo sguardo alla Generazione Z, non solo perché – attraverso la voce di TikToker popolari – tratta argomenti sensibili per i nativi digitali – come diversità, scuola e futuro – ma anche perché prova a raggiungere ascoltatori di ogni età, con l’obiettivo di consentire loro di comprendere meglio il mondo dei più giovani e scoprire come le nuove generazioni abbiano davvero voglia di dare il proprio contribuito alla crescita del Paese.
All’interno di questo contesto, come si posizionano i brand?
Come dimostrano i dati, oggi i consumatori – soprattutto quelli più giovani – sono più propensi a fruire di differenti tipologie di contenuti digitali. I brand hanno, quindi, la possibilità di attuare strategie di marketing attraverso canali diversi.
“La crescita del podcast e il suo coinvolgimento tra Millennial e Gen Z – afferma Alessandro La Rosa, Founder & CEO di CreationDose – rappresenta un nuovo strumento per i brand. Grazie allo storytelling, le aziende hanno la possibilità di raggiungere e coinvolgere con originalità le nuove generazioni. Inoltre, attraverso l’intrattenimento, i brand possono raccontare la propria identità e influenzare la buying attitude degli ascoltatori”.
All’interno di questi contenuti – a differenza dei media tradizionali – l’advertising risulta meno invasiva e accompagna gli ascoltatori durante i diversi momenti della giornata, influendo così sul loro coinvolgimento emotivo.
Attraverso lo storytelling dei podcast, con suoni, musica e parole, le aziende hanno la possibilità di raccontare la propria storia, intrattenere gli ascoltatori e creare una connessione autentica con il pubblico.
Spesso, infatti, CEO e responsabili della comunicazione sono ospiti di diversi podcast, come quello condotto da Fedez e Luis – Muschio Selvaggio – che dà voce ai brand, raccontandone identità, valori e obiettivi di business.
Il podcast, dunque, è in grado di instaurare un clima di narrazione autentica con i consumatori ed è proprio da qui che i brand dovrebbero partire per sfruttare le infinite possibilità di questo mercato in continua crescita. Siamo solo all’inizio, ma le premesse lasciano ben sperare.